Tai Chi Chuan

mercoledì 9 dicembre 2009

Il tao per un anno - 9 e 10 dicembre

9 dicembre

Alienazione

Perché sognare una terra promessa? La vera patria è nel nostro cuore.

Oggi ebrei e tibetani si incontrano: ritengono di avere qualcosa in comune perché entrambi sono stati esiliati dalla propria patria. E non sono gli unici: i cinesi nascono stranieri in terre al di fuori della Cina; molti europei hanno abbandonato i luoghi d'origine per via della guerra e dell'imposizione di confini arbitrali; gli indigeni d'America vivono alienati nelle terre dei loro avi, e i discendenti africani degli schiavi sono tuttora vittime di ingiustizie sociali e istituzionali.
I seguaci del Tao riconoscono l'importanza di concetti come la terra, il popolo e la nazione, ma questi fattori non possono rappresentare il nostro unico metro di giudizio.
Il Tao afferma il primato della responsabilità dell'individuo su quella del popolo: non possiamo permettere che le sofferenze e l'alienazione della nostra razza o della nostra nazione diventino un ostacolo personale, e anche se magari riusciamo a farlo solo nei nostri cuori, abbiamo tutti il dovere di superare simili difficoltà.
Seguendo il Tao, entriamo a far parte di un ordine spirituale superiore.
È molto confortante sapere di essere compresi in qualcosa che esula da ogni vincolo geografico e istituzionale.
In realtà, poiché il Tao non esiste su un piano puramente materiale, nessuno potrà mai allontanarlo da noi.
Anche se siamo stati esiliati dalle nostre case e gettati nella più squallida delle prigioni, il Tao resta sempre al nostro fianco.
Una volta entrati nel Tao, non dobbiamo più temere la minaccia dell'alienazione.



10 dicembre

Disinvoltura

L'ubriaco ruzzola dal carro ma non si fa male.
Noi abbandoniamo ogni esitazione ma sembriamo sciocchi.
La vera disinvoltura è dote non comune.

Sforziamoci di non essere inibiti: se freniamo l'istinto di soddisfare i desideri del nostro cuore, diventeremo solo acidi e frustrati. Se freniamo gli slanci espressivi, la nostra vena creativa si esaurirà. Se freniamo l'impulso di agire, la nostra timidezza ci paralizzerà. Non re- primiamod. Diamo libero sfogo alla nostra unicità.
All'inizio, finché non riusciamo a comportarci con spontaneità, dobbiamo sempre attenerci a qualche schema, per quanto artificioso. Il problema è che se cerchiamo di apparire disinvolti senza esserlo veramente, ci rendiamo solo ridicoli. Per questo dobbiamo dedicare tempo allo studio del nostro schema: quando diventerà superfluo, avremo assorbito per intero il segreto della moderazione, e saremo in grado di agire con correttezza e spontaneità. La vera disinvoltura è il risultato di un comportamento sicuro, spontaneo e creativo.

1 commento:

pat ha detto...

grande Eleonora!